fabio carnovale  federico carnovale  la composizione nella fotosub

Guida alla fotografia subacquea:

con la collaborazione di maurizio ulisse

 

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Come detto nella parte didattica della macrofotografia, anche nella  fotosub valgono le stesse regole di composizione delle altre discipline fotografiche, vi enuncerò quelle che ritengo essere la più importante: non avere regole. Anche in questo caso, dopo questa doverosa premessa volta a comunque non a fotografare male ma a farlo liberamente, vediamo pure qualche suggerimento (non regola) per comporre l'immagine in modo da renderla più stimolante. La regola dei terzi, la diagonale, la sezione aurea, normalmente sono concetti che intrappolano eccessivamente la creatività, riducendo quella istintività necessaria a fare della nostra fotografia un esemplare unico e non ripetitivo. E, peggio ancora, diventano spesso metro di giudizio per sentenziare apprezzamento o meno su opere che si basano su ben altre sensazioni e (termine oggi abusato) emozioni. Ma si sa che per trasgredire le regole può essere molto utile conoscerle, a tal proposito saranno illustrate in qui le principali "leggi" (meglio dire consigli) della composizione, tali concetti potranno essere utili per capire meglio come possiamo far "funzionare" un'immagine che non riusciamo a rendere piacevole, magari nonostante sia interessante dal punto di vista del soggetto e dei colori.

Ora, non è facile tenere bene a mente i concetti di composizione mentre siamo occupati a mantenere l'assetto, a non perdere il buddy e a impostare i parametri di esposizione della macchina e a cercare di vedere qualcosa dal mirino, per questo ci viene in aiuto uno dei più grandi vantaggi della fotografia digitale: il cropping, ovvero il ritaglio. Quest'ultimo è stato visto come il diavolo in persona dai puristi della fotografia, ma lentamente ci si accorge sempre di più che non vi è nulla di male (e si faceva abbondantemente anche "prima", con la pellicola, in fase di stampa), ed è qui che i concetti di composizione potranno essere sviluppati. Alcune regole però dovranno essere prese in considerazione seriamente, almeno per evitare degli scatti veramente irrecuperabili:

-Messa a fuoco sugli occhi. Forse l'unica vera regola da considerare tale. Questa parte del corpo è anche per i pesci il centro di attenzione e comunicazione, un animale con gli occhi sfocati può costituire una buona immagine solo in casi più unici che rari.

 

-Maggiore spazio davanti alla zona verso la quale è rivolta la parte anteriore dell'animale. Anche se i pesci hanno una visione bilaterale quasi a 360 gradi, il nostro modo di intendere la vista è verso l'avanti, per cui l'immagine ha più "respiro" o "racconto" se vi è uno spazio di fronte al soggetto. Questa regola è, a mio avviso, la più "trasgredibile".

 

-Controllare la profondità di campo. Ovvero sfochiamo bene ciò che infastidisce il racconto dell'immagine o cerchiamo di renderlo riconoscibile se può influire sullo stesso.

 

-Utilizziamo le ottiche grandangolari spinte per dare una visione globale della scena senza incorrere nei problemi della fotografia terrestre costituiti dalla distorsione degli oggetti con una geometria nota (palazzi, alberi, e anche persone).

 

Esaminiamo anche i concetti di suddivisione in terzi dell'immagine e la cosiddetta "Proporzione Aurea" o "Sezione Aurea" con le relative critiche a questi pur antichi e validissimi principi. 

 

Livello di inquadratura

Livello di inquadratura 2

L'occhio

Inquadratura di fronte

Inquadratura di fronte2

Inquadratura tre quarti

Inquadratura di coda

Inquadratura tagliata

Inquadratura a lato

Inquadratura obbligata

Dal basso 1

Dal basso 2

Diagonale

Decontestualizzazione

Un fotoracconto!

Un'altro fotoracconto!

Un'altro fotoracconto!

Ancora un fotoracconto!

Presenza umana 1

Presenza umana 2

Presenza umana 3

Presenza umana 4

Presenza umana 5

Sfondo scuro

La "Sezione Aurea"

 Una importante premessa va posta prima di affrontare questo argomento: i parametri estetici si basano su leggi della natura che a loro volte sono regolate da leggi matematiche: la fisica, la chimica e tutto ciò che regola la natura, le funzioni degli organismi viventi e quant’altro ha a che fare con la realtà che viviamo non può prescindere dalla matematica. Laddove si ha un equilibrio e un’armonia di funzione si percepisce anche un’armonia estetica e questa dipende, come la fisica, la chimica e tutte le arti da queste dipendenti, non ultima la musica, da rapporti matematici a loro volta armonici.

 Bene, cosa intendiamo per Sezione Aurea, definita anche Rapporto Aureo? E’ quel rapporto tra dimensioni che rispetta questo semplice parametro: tra due lunghezze diverse la maggiore è media proporzionale tra l’altra, minore, e la somma di entrambe. Inoltre lo stesso rapporto lo troviamo anche tra la misura minore e la differenza tra la maggiore e la minore. Queste proporzioni normalmente sono alla base della armonia funzionale e  estetica non solo dell’arte figurativa, come detto, ma anche in altre arti come la musica e la poesia. Questo non vuole assolutamente dire che l’arte, espressione di libere interpretazioni e altrettanto liberi mezzi di trasmettere messaggi emozionali, debba essere assoggettata a rigidi criteri matematici che, in quanto tali, possono facilmente essere concepiti come aridi e rigidi: tutt’altro. Si vuole solo capire e “scoprire” così come qualunque altra scoperta scientifica, artistica, naturale od umana che sia, quali possono essere le leggi universali che regolano la Natura e la nostra capacità di interpretarla. Facciamo degli esempi: la musica ha come regole di base perché sia comprensibile dal nostro orecchio alcune regole armoniche matematiche: una nota deve avere una differenza prestabilita dalla nota successiva in termini di frequenza di vibrazioni e raddoppiare per essere suonata insieme alla stessa nota di un’ottava superiore e così via. Questa “forzatura” non ha impedito a Mozart e Beethoven di creare musiche originali ed immortali, ma anche I Pink Floyd o Vasco Rossi per quanto innovativi o irriverenti devono sottostare alle regole armoniche, magari mascherate da distorsioni e quant’altro, ma le vibrazioni acustiche sono (quasi) sempre quelle che rientrano nei canoni della armonia.

Nell’arte figurativa, pittorica o fotografica, la libertà di trasgressione delle regole è molto più ampia, non è certo necessario misurare con precisione millimetrica i soggetti ripresi e le loro posizioni, ed inoltre stravolgendo completamente le nozioni si possono ottenere risultati apprezzabili. In conclusione di questa "digressione" che può sembrare un po’ lontana da custodie ed erogatori si può comunque affermare che più si conoscono le regole e più si possono trasgredirle, non incorrendo nel problema di non riuscire a capire perché una determinata immagine non "funziona" quando con un semplice "crop" o interventi del genere, si può trasformare in una ottima opera.  Il crop è uno di quegli interventi che possono trasformare un’immagine mediocre o completamente sbagliata in una eccellente; magari potessimo fotografare sempre tutto quello che abbiamo davanti e dietro a noi, a 360 gradi, e poi scegliere solo la porzione che ci interessa, potendola guardare ed analizzare in seguito. Per quello che riguarda una immagine digitale normale, effettuare un ritaglio, ovviamente nei limiti che la risoluzione del sensore e dell’ottica ci consente, non può che migliorare la qualità dell’immagine, soprattutto nel caso della fotosub dove le condizioni precarie in cui si effettuano le riprese non consentono certo di comporre l’immagine sempre con rigorosa attenzione. Del resto già all’origine i sensori hanno misure diverse: un formato APS-C è già un crop del full frame 35mm, che potrebbe essere per assurdo considerato esso stesso un ritaglio del medio formato. 

Continuare a scattare 1

Continuare a scattare 2

Diagonale e prospettiva

Inquadratura parziale

Bolle 1

Bolle 2

Posizione del soggetto

Un'immagine completa

Inquadratura verticale

Lato e coda

Mezzo autoritratto

Inquadratura orizzontale

Esterne

Particolari 2

Foto di complemento

Verso la luce

Spirale aurea

Foto di complemento

Foto di complemento

Upside down

No comment

 

 

   
   
   
   
   
   

 Andiamo ora ad analizzare i veri parametri di proporzioni dell’immagine: la cosiddetta "Sezione Aurea" e le tematiche ad essa correlate.

La trattazione di questo argomento richiederebbe un libro a sé, ma cerchiamo comunque di accennare il concetto.

Per far sì che l’immagine risulti non banale, con il centro dell’attenzione coincidente col centro geometrico del riquadro, possiamo effettuare delle scomposizioni di quest’ultimo e far cadere le parti che richiamano l’attenzione in zone che esaltino la connotazione armonica dell’insieme.

Le proporzioni suggerite… dalla matematica e dalla natura spesso coincidono con la proporzione aurea, così denominata per la sua apparente perfezione. Dai matematici pitagorici (circa VI secolo A.C.), passando per il Medio Evo (nel 1200 il matematico Fibonacci pubblica la successione numerica che si scoprirà essere legata alla sezione aurea) ed il  Rinascimento (il libro De Divina Proportione del Pacioli con illustrazioni di un certo Leonardo da Vinci) fino ad oggi, resta invariato il fascino per questo concetto. Il rapporto delle due sezioni è di 1,618 (approssimato): proporzione cosiddetta "aurea".

A questa proporzione, nella composizione dell’immagine, può seguirne un’altra per una restante parte del riquadro e così via come possiamo vedere nel disegno: la linea curva è formata dalla successione dei cerchi i cui raggi sono coincidenti ai quadrati della figura.

Come disegniamo una spirale aurea?

Abbiamo un rettangolo, il nostro frame: ricaviamo un quadrato da esso utilizzando come lato quello minore: nella restante parte, dove avremo ottenuto un ulteriore rettangolo più piccolo, facciamo la stessa cosa e avremo un nuovo quadrato e un rettangolo sempre più piccolo. Continuando così  otteniamo una serie di quadrati, teoricamente infiniti diventando sempre più piccoli. Se tracciamo un quarto di cerchio utilizzando come raggio un lato dei quadrati della nostra composizione, otterremo una spirale.

Per definire il nostro "punto di interesse" dovremo tendere ad inseguire il culmine di questo vortice. Più semplicemente, come vediamo nella figura con la tartaruga, per trovare il "centro decentrato" della nostra immagine, possiamo tracciare due diagonali, una sul primo rettangolo, l’intero fotogramma, e la seconda sul rettangolo che residua dopo aver tracciato il quadrato sul suo lato minore. Il punto di intersezione di queste diagonali potrà essere un centro di interesse dell’immagine dal punto di vista proporzionale.

 

   

 Il classico esempio di spirale logaritmica simile al disegno è quello della conchiglia Nautilus, ma in natura possiamo trovare un’infinità di altri esempi, in forme animali, vegetali e addirittura nella disposizione delle galassie.

Il nautilus, come molti altri esempi in natura, segue una spirale logaritmica

 Dopo questo accenno, necessariamente approssimativo ed incompleto, vediamo come si può tradurre in aiuto nella disposizione degli oggetti della nostra attenzione attraverso degli esempi non dimenticando che difficilmente potremo operare queste scelte in maniera accurata mentre siamo in immersione, per cui un moderato ritaglio, quando necessario e senza che ne riduca in modo visibile la qualità, non può che fare del bene alla nostra immagine.

In questi esempi vediamo le proporzioni dell’immagine in cui la porzione che attira l’attenzione maggiormente, oppure la parte più importante dell’animale, la testa, risulta posizionata nella porzione di quadro in cui converge la spirale aurea.

 

La regola dei terzi

 Il concetto di sezione aurea può essere semplificato o elaborato diversamente: a tal proposito non si può non fare menzione della cosiddetta regola dei terzi. Pur sapendo di ripetermi vorrei ribadire il concetto iniziale: visto il carattere fondamentalmente libero della creazione dell’immagine, pur riconoscendo ai parametri matematici e geometrici la loro importanza, il termine regola mi sembra comunque eccessivo, si tratta in questo caso, più che altro di un consiglio, od una indicazione, ma siccome "il consiglio dei terzi" suona decisamente male, lo continueremo a chiamare "regola".

 Per far sì che l’immagine risulti il meno possibile banale e ben equilibrata si divide, in orizzontale od in verticale, il quadro in tre parti orizzontali e verticali e si fa cadere il centro dell’attenzione nella delimitazione tra due di essi. Del resto è ben noto anche ai principianti della fotografia che mettere il soggetto al centro risulta banale, mentre spostandolo di lato e lasciando alle altre componenti dell’immagine dello spazio compositivo si ottiene una immagine più varia.

Analizziamo un’immagine complessa.

 

Regola dei terzi e diagonale, il centro è sull’occhio del pesce, protagonista della scena

 

Considerando il rettangolo aureo, la nostra attenzione "conclude" la lettura sul soggetto in secondo piano. Un'altra osservazione su questa immagine: il pesce guarda lontano da noi, se fosse da solo sarebbe un'inquadratura mediocre, siccome in questo caso sta guardando l'altro soggetto della foto, il sub, la composizione, a livello di "racconto" è efficace.

Regola dei terzi: l'attenzione è sul terzo di sinistra. Inoltre la testa dell’animale è inclinata in diagonale, che movimenta ancor di più l’immagine.

Nell’immagine vediamo che pur non avendo nulla di particolare da inquadrare oltre la testa di questa allegra murena, essa risulta più gradevole di una inquadratura centrale, lasciando dello spazio dalla parte dove l’animale "guarda".

fotosub

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