Gli articoli e i libri di
fotosub, come pure i corsi inerenti a questa materia iniziano
normalmente con questa frase: " la fotografia subacquea non differisce
se non minimamente con la
normale fotografia terrestre."
A proposito di questo
vi invito a fare un piccolo esperimento: fotografate, a terra, la
persona del cuore con un obiettivo di cortissima focale
(16, 18, massimo 24mm) utilizzando il flash angolato a 45° ad una
distanza di non più di un metro. Il risultato sarà che quando vedrà le foto vi
butterà l'attrezzatura a mare. In effetti questo è tutto il contrario
di quello che si fa nel ritratto all'asciutto: obiettivi medio tele,
distanza dal soggetto e illuminazione morbida.
Eppure quello descritto
altro non è che il più comune modo di fotografare sott’acqua le
persone. Le esigenze sono completamente diverse, dettate principalmente
dalla densità del mezzo.
In realtà le
differenze tra la fotografia subacquea e quella terrestre sono
moltissime, probabilmente si fa prima ad elencare le caratteristiche in
comune: il sensore.
Il
"mezzo" liquido è enormemente più denso dell’aria, e questo dà luogo
ad un comportamento enormemente differente della luce in termini di
trasparenza, rifrazione e tanti altri. Così come completamente diverso
è il nostro modo di vivere l'ambiente sottomarino rispetto a quello
terrestre.
Esaminiamo dunque gli aspetti salienti della
materia in relazione alla esperienza fotografica terrestre, per chi
viene da questa, e di tutto quello che riguarda la tecnica di ripresa
per chi, a digiuno di fotografia in genere, ha deciso di portarsi con sé
un po' di quelle meraviglie che vede in immersione.
In questa guida
cercheremo di scoprire ed approfondire i temi di questa disciplina:
spazieremo dalle considerazioni tecniche e fisico-chimiche a quelle
artistiche e creative, ci relazioneremo all'ambiente e, non ultimo,
daremo uno sguardo al passato.
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