I fotografi subacquei si
dividono tra quelli che hanno allagato l'attrezzatura e quelli che lo
faranno.
Questa frase, applicata
con le dovute varianti nelle più svariate attività, rappresenta comunque
una verità difficilmente contrastabile.
Tanto per citare un caso,
al sottoscritto è capitato di recente (dopo anni e centinaia di
immersioni con la macchina fotografica) e questo ha mutato completamente
l'atteggiamento tenuto in questi casi verso il compagno di immersione con
la custodia trasformata in acquario: il pensiero che con la mia
scrupolosità non avrei mai fatto parte del secondo gruppo ha lasciato il
posto a una maggiore umiltà e consapevolezza della possibilità di
commettere errori.
Sarà bene quindi
organizzarci sempre in funzione di una eventualità del genere, nel caso
di un viaggio portiamoci dietro qualche apparecchio di riserva (almeno un
flash) per non restare... a secco di foto nel caso di un banalissimo
guasto.
In questa sezione
analizzeremo le procedure da seguire per far sì che le nostre amate e
costose attrezzature durino il più possibile e non ci lascino sul più
bello.
Una premessa: la maggior
parte dei danni alle attrezzature deriva da una errata manutenzione, e
spesso questa è frutto di un accanimento ingiustificato nelle operazioni
da effettuare, aumentando la probabilità di errore laddove lasciare tutto
com'era non avrebbe fatto "un soldo di danno".
Evitiamo quindi di
smontare e rimontare continuamente custodia, flash e cavetti, in viaggio
limitiamoci ad una scrupolosa ispezione del tutto e riserviamo un check up
più approfondito a casa con la comodità di uno spazioso tavolo e col
tempo a disposizione sufficiente a non commettere errori imperdonabili.
Fondamentalmente tutte o
quasi le problematiche della funzionalità delle attrezzature fotografiche
subacquee dipendono dalla efficacia delle guarnizioni O-Ring che tengono
separata l'acqua dalle apparecchiature elettroniche che la temono più del
gatto.
La guarnizione toroidale
(O-Ring) è una invenzione straordinaria e rivoluzionaria che ha fatto sì
che pressioni anche notevoli (basti pensare a quelle delle bombole, più
di 200 bar!) siano contenute senza problemi anche nel caso di pezzi in
movimento. Conoscere questo oggetto vuol dire conoscere quasi tutto quello
che serve per evitare sorprese.
Anche se può sembrare
noioso stare ad osservare tutte queste accortezze, teniamo presente che
tutto quello che utilizziamo come attrezzatura fotosub non è concepito
per venire a contatto con l'acqua, meno che mai salata, e molto
difficilmente può essere ripristinata nel caso di allagamento. Anche
piccoli danni, ossidazioni dovute a gocciolamenti ed altro possono mettere
fuori uso una macchina fotografica od un flash, e questo può capitare in
posti dove non si può ricorrere a riparazioni rendendo impossibile
continuare a fare quelle foto a cui tanto tenevamo.
Qui a destra, i consigli per far durare le nostre attrezzature il più possibile... e
specialmente fino alla fine dell'immersione!
Nota: i
consigli esposti in questa sezione hanno valore generico, le diverse
attrezzature e i diversi luoghi e situazioni e le capacità di metterli in
pratica possono inficiarne l'utilità, pertanto non mi assumo alcuna
responsabilità sulla applicazione di essi. I ringraziamenti, invece, sono
più che bene accetti.
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