|
||||
|
|
|||
Altra nota dolente: per quanto saremo attenti, può accadere di
graffiare l'oblò. Se questo è costruito in resina acrilica sarà più
delicato ma, vedremo come, il danno potrà essere facilmente risolto,
se, invece, è di cristallo, è molto più difficile che questo accada
ma è altrettanto difficile rimediare.
L'oblò in resina si può graffiare facilmente quindi dovremo essere scrupolosi a proteggerlo, specialmente in barca, con le apposite protezioni, durante l'immersione il paraluce svolgerà anche l'importante funzione di protezione dagli urti. Ma se l'evento capita, nella maggior parte dei casi può essere riparato. Intanto teniamo presente che un graffio di entità minima non sarà visibile in foto (se non nei controluce) sia perché quasi sempre risulterà fuori fuoco, sia perché il graffio stesso si riempirà di acqua e, essendo la densità di questa simile a quella della resina, il graffio risulterà "riempito" dall'acqua stessa rendendosi meno visibile. Insomma è un po' come quando vediamo l'auto tutta bella lucida appena lavata, poi quando si asciuga tutte le magagne vengono fuori... Se il danno è tale da costituire un problema per le foto allora dobbiamo correre ai ripari: prima di eseguire questo tipo di riparazione è indispensabile esercitarsi su un pezzo di plexiglas od un vecchio oblò danneggiato: non è assolutamente il caso di avventurarsi in questa pratica nel bel mezzo di un viaggio dove un intervento maldestro può rendere l'oblò inservibile ove magari un graffietto sull'immagine si poteva anche eliminare in post-produzione. L'occorrente è: carta abrasiva fine (500) finissima (800, 1000, 2000), polish per materie plastiche. Per quest'ultimo sono ottimi quelli per lucidare i display dei telefonini, oppure negli autoricambi quelli per i cupolini delle moto, infine si può cercare anche dei prodotti professionali dai commercianti di materie plastiche. Se il danno è grave e non avete portato niente, si può provare col dentifricio (quello lo avrete almeno!) che contenendo sostanze lievemente abrasive può fare le veci del il polish. Con le carte abrasive bagnate, utilizzate progressivamente a raggiungere la più fine, faremo sparire il graffio, in pratica livellando la resina fino a rendere il tutto liscio, poi, con il polish, lucideremo il tutto. E' bene riservare questo intervento ai soli casi dove si rende indispensabile in quanto comunque così facendo altereremo la curvatura dell'oblò. Tale alterazione non costituisce un grave problema vista la similitudine di densità e quindi anche di indice di rifrazione della resina acrilica rispetto all'acqua (ben più grave sarebbe un danno sulla superficie interna dell'oblò che è in contatto con l'aria che ha una densità enormemente diversa, questa darebbe luogo a distorsioni visibili). Esagerare comunque, lisciando anche minimi graffietti invisibili porta solo a danni maggiori. |
||||
|
||||
Come si sa prevenire è meglio che curare, quindi applichiamo le protezioni sull'oblò appena finita la utilizzazione. |
||||
I paraluce, oltre che ridurre gli indesiderati riflessi, sono più utili forse per proteggere l'oblò durante l'utilizzo, è fortemente consigliato applicare questo accessorio piuttosto che lasciare la cupola nuda. |
||||
Le carte abrasive e il polish per telefonini |