fabio e federico carnovale

trattamento e correzione di file flat 

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Per tutta la fotografia naturalistica valgono le considerazioni sulle potenzialità della fotografia digitale, la possibilità di effettuare un numero di scatti infinitamente superiore, poterli visionare immediatamente per correggere l'esposizione e altri parametri, poter effettuare correzioni, tutto questo vale oro per chi come noi ha a che fare con soggetti sfuggenti, intimiditi e infastiditi da un mostro enorme che emette lampi di luce. Ancora si fanno accese discussioni tra i sostenitori della pellicola e quelli del digitale, in realtà penso che si tratti fondamentalmente di due arti distinte, la pellicola potrebbe anche sopravvivere per sempre, così come la pittura non si è estinta quando è nata la fotografia.

Considerazioni filosofiche a parte, saranno gli anni a venire a decretare o meno la fine della pellicola ("l'argento") rispetto al più versatile ma meno ricco di fascino supporto elettronico.

Tornando a noi, dei vantaggi del digitale (anche eventualmente riversato da pellicola) possiamo beneficiare in moltissimi modi, a partire dagli innumerevoli tentativi che effettueremo per ottenere lo scatto giusto (la messa a fuoco sugli occhi ad esempio, non è facile riuscirvi quando il soggetto grande pochi millimetri è posto su uno stelo di pianta che oscilla al vento) sui soggetti in movimento, od addirittura in volo e così via. In ultimo, la post produzione: ovunque leggo a proposito delle correzioni digitali, queste vengono descritte con pudore, quasi si trattasse di qualcosa di peccaminoso e scorretto (da qualche parte ho addirittura letto la frase : "non ho effettuato un crop maggiore per motivi morali").

In realtà , tutto quello che può migliorare una foto non vedo perché non deve essere utilizzato, l'unica scorrettezza che ritengo tale è quando si stravolge un'immagine per fare intendere qualcosa che essa non è, e spacciarla per vera. Ad esempio un animale in cattività (o addirittura morto) dato per libero, oppure una situazione eccezionale ottenuta con l'elaborazione, questo trovo che non sia giusto per rispetto verso chi ha ottenuto tali risultati attraverso la pazienza e la passione.

 Insomma: se il pescatore torna a casa col pesce comprato in pescheria, vantandolo per pescato, non è giusto, se però dopo averlo catturato, lo cucina bene, allora non vedo il problema.