fabio carnovale
federico carnovale la
luce e il flash nella fotosub
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Guida
alla fotografia
subacquea:
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con
la collaborazione di maurizio ulisse
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Immagini commentate
clicca
per ingrandire
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Le
problematiche inerenti alla luce dipendono in primo luogo dalla diversa
penetrazione della stessa attraverso un mezzo (liquido)
enormemente più denso dell’aria; basti pensare che una colonna di
dieci metri di acqua equivale, in peso, a una analoga colonna d’aria
dello spessore della intera atmosfera terrestre.Gli
effetti di questa differenza di densità si traducono in una drammatica
caduta della trasparenza, che avviene, tra l’altro, un maniera
differente per le diverse ampiezze d’onda della luce di cui è
composta la luce
solare bianca. Infatti,
oltre che una generale diminuzione della visibilità (in aria possiamo
vedere oggetti distanti chilometri mentre sott’acqua l’ordine di
grandezza è delle decine di metri), si ha anche, già da pochi metri
sotto la superficie, una drastica riduzione dei colori, in modo
progressivo man mano che la profondità aumenta. Già a
pochi metri il rosso non è più distinguibile, poi il giallo, fino ad
arrivare ad un uniforme verde-blu che sarà blu scuro-viola alle profondità
più elevate.Conclusione:
la fotografia subacquea, nella quasi totalità dei casi, non può
prescindere dall’utilizzo del flash (o di un'altra fonte luminosa
artificiale come i moderni illuminatori LED) che, illuminando da vicino i
soggetti, riporta i colori allo spettro visibile al quale siamo
abituati. Questo
aspetto della fotografia subacquea è molto interessante anche per
apprezzare la varietà di colori presenti, difficilmente distinguibili
anche per chi si immerge.
Questo
è un motivo per privilegiare l'esposizione manuale rispetto agli
automatismi in priorità di diaframmi o di tempi: il flash renderà vana
la misurazione esposimetrica della luce ambiente. Se il flash dispone
dell'automatismo di esposizione TTL (through the lens) sarà questo a
misurare la quantità di luce artificiale da erogare per avere la
corretta esposizione altrimenti, col flash in manuale anch'esso (scelta
il più delle volte preferibile data la tendenza da parte degli
automatismi del flash a rimenere ingannati dallo sfondo scuro che dà
luogo a sovraesposizione del soggetto in primo piano o al contrario,
sottoesposizione per aver misurato la luce sulla sospensione
dell'acqua). Esistono poi sistemi amatoriali integrati che, anche
utilizzando gli automatismi di esposizione, restituiscono immagini
esposte correttamente: per questo, vista la varietà delle soluzioni
offerte dal mercato, bisogna fare riferimento alle istruzioni e alle
caratteristiche delle singole apparecchiature.
Nella
moderna fotografia subacquea digitale l'esigenza di avere lampeggiatori
molto potenti è diminuita grazie alla possibilità di regolare in
post-produzione (come riportato nella sezione riguardante la
elaborazione digitale) il bilanciamento dei colori. Erroneamente si può
pensare che questo sia dovuto anche alla maggiore sensibilità dei
sensori a parità di qualità (molte reflex ormai hanno la loro
sensibilità minima a 200 iso quando con la pellicola si avevano i
massimi risultati con 64-50 iso). Ma con l'aumento della sensibilità
non si ha un recupero selettivo delle tonalità calde perse per la
profondità, ma semplicemente una maggiore sensibilità alla luce nel
suo insieme, dominante blu-verde compresa. Comunque, per poter
recuperare i rossi e i gialli regolando l'immagine in post-produzione
bisogna che questi siano almeno in minima parte presenti, se il flash
non riesce ad illuminare sufficientemente il soggetto avremo comunque
un'immagine monocromatica.
L'assorbimento della luce
in acqua avviene in maniera selettiva: al diminuire della ampiezza
d'onda aumenta la capacità di penetrazione. Questo si traduce in
maggior capacità della componente viola della luce solare di penetrare
il mezzo liquido a discapito degli altri colori. Il rosso, che ha l'
ampiezza maggiore, scompare già dopo pochi metri.
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Con
e senza flash
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Bilanciamento
della luce
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Sospensione
1
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Sospensione
2
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Ombre
nette 1
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Doppio
flash
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Angolo
di campo
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Luce
continua LED
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Luce radente
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Controluce
1
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Controluce
2
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Controluce
flash
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Brandeggio
a mano
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Luci
angolate
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Soggetti
riflettenti 1
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Soggetti
riflettenti 2
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Luce
filtrante
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Angolazioni
luce diurna
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Temperatura
colore
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Monocromatismo
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Dalla
superficie
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Sfondo
scuro
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Tempo
di ricarica del flash
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Il flash nella Fotosub
-IL FLASH E LA LUCE
DIURNA: Le
caratteristiche del flash: per quanto detto nelle
considerazioni precedenti, è chiaro come un flash di scarsa potenza,
appena sufficiente a terra, è assolutamente inadeguato sott’acqua, se
non per riprese macro a minima distanza dal soggetto.
I
classici lampeggiatorini delle
compatte possono dare un risultato apprezzabile solo a pochi centimetri
di distanza. Quindi, quando scegliete il lampeggiatore non lesinate sul
costo e procuratevene uno o più con un numero guida elevato. Altra
caratteristica importante è l’angolo di campo in cui verrà
proiettata la luce, sott’acqua si utilizzano più di frequente
obiettivi grandangolari, coprire il più possibile l’intera scena
inquadrata darà più uniformità all’illuminazione, e quindi alla
restituzione dei colori dello spettro visivo.
Quest’ultima
considerazione, a parer mio, non è così assoluta; le immagini possono
risultare gradevoli anche nei casi in cui l’illuminazione artificiale
con colori caldi si armonizza con la restante parte dell’inquadratura
dove, invece, prevarrà la luce naturale con dominanti fredde, a patto
ovviamente, di bilanciarle sapientemente.
Queste
problematiche sono ovviamente ridotte con l’avvento del digitale, una
eccessiva dominante fredda può essere modificata con i programmi di
fotoritocco, però è bene avere dei colori di partenza da "riscaldare"
altrimenti, se la foto è monocromatica o quasi, questi dovranno essere
inventati di sana pianta con risultati difficilmente naturali.
Una
configurazione "tipo" dei flash fotosub: ovviamente
può essere semplificata con risultati ancora soddisfacenti, per motivi
di ingombro, peso e costo.
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La luce
del lampeggiatore dovrà essere angolata per quanto possibile, questo
per minimizzare l’effetto nebbia dovuto alla sospensione (polvere,
sabbia, plancton) presente in quantità più o meno elevata in tutti i
laghi e mari.
L’angolazione
farà sì che la luce che torna verso di noi dopo aver colpito il
soggetto illumini le particelle in sospensione da dietro (questo le
rende non visibili), mentre nel percorso di andata queste saranno
illuminate in maniera parziale e quindi più difficilmente rilevabili.
E' un effetto simile a quello che si vuole ottenere con i fari
"fendinebbia" delle automobili che, essendo posti in maniera
più angolata possibile rispetto alla visuale del guidatore (vengono
infatti posti nella parte più bassa dell'anteriore dell'auto), fanno
sì che la luce attraversi le particelle di acqua che formano la nebbia
solo di ritorno. Se utilizziamo i fari abbaglianti avremo invece una
illuminazione delle particelle acquose anche nel percorso di andata
della luce, facendoci vedere quasi solo queste, a discapito della
visibilità oltre di esse. Il flash subacqueo deve essere concepito in
questo modo, in quanto le particelle in sospensione sono, in
maniera più o meno elevata, sempre presenti.
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Il o i flash o gli
illuminatori possono
essere angolati, utilizzando gli appositi braccetti, in modo da rendere
al meglio l'illuminazione del soggetto, cercando di evitare di
enfatizzare le particelle di sospensione.
L'angolazione ideale è
a 45 gradi, sia da dietro verso l'avanti che dall'alto in basso, ma
possono essere orientati come si vuole con i braccetti snodabili.
Nel caso
di forte presenza di sospensione si potranno orientare i flash in modo
divergente, utilizzando anche i diffusori, minimizzando ancora di più
l'illuminazione delle particelle e cercando di far entrare il meno
possibile il fascio di luce diretto nell'inquadratura, in particolar
modo nel caso di utilizzo di lenti con un angolo di campo molto ampio
come il fish eye. La potenza del flash di destra possibilmente è
minore, per non avere una illuminazione troppo uniforme e piatta.
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L'orientamento del
flash o dell'illuminatore dall'alto può essere indicato per la
fotografia ravvicinata e per la macro. Con uno spessore di acqua
limitato tra la fotocamera ed il soggetto il problema del back
scattering diminuisce permettendo una illuminazione più simile a quella
diurna (dall'alto) o più parallela all'obiettivo rendendo più facile e
comodo far arrivare il fascio di luce dove desideriamo.
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I braccetti snodabili sono
dotati di giunti a sfera: due le sfere tenute insieme da altrettante
placche che presentano una doppia cavità. questo insieme costituisce,
insieme alla manopola o volantino che li stringe, l'insieme che
bloccando e rilasciando l'articolazione, ne permette l'orientamento.
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Gli snodi permettono
una ampia libertà di movimento prima di essere bloccati ed effettuare
la ripresa.
I braccetti con teste
sferiche sono i più utilizzati al momento, concepiti negli anni '70
sono ancora considerati i più versatili sistemi di posizionamento dei
flash e degli illuminatori.
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Con la
luce poco angolata rispetto all'obiettivo le particelle di sospensione
risulteranno ben visibili
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Le particelle illuminate
di lato sono solo parzialmente visibili, angolare il flash
riduce la visibilità della sospensione responsabile dell'effetto
nebbia.
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Il flash
poi, può essere duplicato con ottimi risultati, le ombre nette
e nere che spesso invadono le foto di animali sono
per lo più sgradevoli e in molti casi celano dettagli importanti .
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-IL
BILANCIAMENTO DEL BIANCO: può essere questo un argomento di migliaia di
pagine o nessuna, utilizziamo
l'impostazione luce diurna (in alternativa, l'automatico). Taluni
fotografi di alto livello usano bilanciare il bianco con gli appositi
cartoncini, ma all'atto pratico questo nella maggior parte dei casi è
superfluo: impostando "automatico" o "luce diurna" o
"flash" otterremo già un risultato di partenza più che
accettabile, scattando nel formato RAW potremo applicare le correzioni
che vogliamo in post produzione. Questo è un problema più per gli
operatori video che dovranno avere un risultato iniziale più simile al
prodotto finito. Si può effettuare il bilanciamento del bianco manuale
all'inizio dell'immersione ma la dominante
blu sarà bene non compensarla, in quanto è proprio questo colore che
caratterizza il mare, ed il flash provvederà a darci i toni caldi là
dove lo desideriamo.
LA
SENSIBILITA' ISO: molti tendono a considerare il mondo subacqueo scuro e
tendono a utilizzare una sensibilità più alta che a terra; no, questo
potrà essere valido solo in casi eccezionali come la fotografia di un
grande relitto in acque profonde e in una giornata nuvolosa (e anche qui
avrei la mie riserve, utilizzando grandangolari e avendo pochi problemi
di mosso e profondità di campo, possiamo utilizzare diaframmi aperti e
tempi relativamente lunghi). La sensibilità che imposteremo sarà
quella che ci darà la migliore qualità possibile, ovvero quella più
bassa. 200 iso sono più che sufficienti a far lavorare molti flash a
mezza potenza (è questo il vero vantaggio dei flash più performanti)
con vantaggi di autonomia e tempo di ricarica rispetto
alla potenza piena, e a catturare il blu e la luce diurna, anzi, se lo
sfondo risulta leggermente sottoesposto avremo un azzurro più intenso
che normalmente risulta piacevole.
fotosub
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